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Cronache
Corruzione in Liguria, dai bracciali Cartier alle fiches per casinò: le accuse
Procura Genova

Corruzione in Liguria, dai bracciali Cartier alle fiches per casinò: su Affari le accuse della Procura

Sono durissime le accuse che hanno travolto nove esponenti della Regione Liguria: politici e imprenditori accusati a vario titolo di corruzione e corruzione elettorale. E mentre c’è già chi urla alla “giustizia a orologeria” questa mattina i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova hanno dato esecuzione a molteplici misure cautelari disposte dal Gip di Genova, su richiesta della Procura della Repubblica.

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Tutte, si legge nella nota della Procura, nei confronti di Paolo Emilio Signorini, già Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, di Aldo e Roberto Spinelli, imprenditori nel settore logistico ed immobiliare, di Roberto Spinelli, di Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova, di Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A., di Matteo Cozzani, capo di gabinetto del Presidente della Regione Liguria, di Arturo Angelo e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, e di Venanzio Maurici.

Due i principali “capi di imputazione”, che vanno sotto il comune denominatore del reato di corruzione. Al Presidente della Regione Liguria, si legge nella nota della Procura, si contesta tra le altre cose di "avere accettato da Aldo e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte dell’impegno di 'trovare una soluzione' per la trasformazione della spiaggia libera di Punta Dell’Olmo da 'libera' a 'privata'", e di agevolare l’ter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali.

Al Presidente della Regione Liguria ed a Matteo Cozzani la Procura della Repubblica contesta di "aver accettato la promessa di Francesco Moncada di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 12.6.2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona".

A Paolo Emilio Signorini invece viene contestato di avere accettato da Aldo Spinelli utilità ed altre promesse di utilità a fronte dell’impegno di accelerare la calendarizzazione della pratica in Comitato di Gestione di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l., di favorire Aldo Spinelli nella concessione di ulteriori spazi portuali nei rimanenti tre anni del suo mandato presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e in particolare nella concessione delle aree Enel e nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter, e di consentire ad Aldo Spinelli un’occupazione abusiva dell’area dell’ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante.

Le utilità, spiega la Procura della Repubblica, sono consistite nella "consegna da parte di Aldo Spinelli di 15.000 euro in contanti a Paolo Emilio Signorini, nell’avere Aldo Spinelli procurato a Signorini 22 soggiorni di lusso a Montecarlo presso l’Hotel de Paris di Monte Carlo, per un totale di 42 notti, comprendenti anche giocate al casinò e servizi extra quali servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici, un posto tenda nella spiaggia della struttura alberghiera durante il periodo estivo e la partecipazione ad eventi esclusivi, quali la finale del torneo internazionale di tennis 'Rolex Monte Carlo Masters' o serate a tema con annesso spettacolo musicale, riservate ai clienti più importanti del Casinò di Monte Carlo per un valore complessivo superiore a 42.000 euro, nonchè fiches per effettuare puntate alla Casa da Gioco di Montecarlo, una borsa Chanel, un bracciale in oro marca Cartier del valore di 7.200 euro"

C’è poi l’ampio capitolo della c.d. corruzione elettorale, secondo l’art. 86 del Dpr 570/1960, contestata a Matteo Cozzani, Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa. In occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020 costoro sono accusati di "aver promesso posti di lavoro ed il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova" e comunque siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente”, nonché verso l’indagato Stefano Anzalone ed alcuni altri candidati della predetta lista

A Italo Cozzani, Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa è contestata anche l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1 c.p., per aver commesso il reato di corruzione elettorale al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova.

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